4 metodi per dire addio alla stitichezza

La stitichezza è un disturbo molto più frequente: circa 13 milioni di persone al mondo ne soffrono.

Si definisce stitichezza quando per più di 3 mesi si manifestano feci dure, difficoltà nell’evacuare e sensazione di blocco intestinale.

Tale malattia può avere diverse origini, in primis sedentarietà e cattiva alimentazione. A volte, invece, potrebbe trattarsi di altre patologie da indagare con l’aiuto del medico.

Quali conseguenze porta la stitichezza?

La stitichezza può celare disturbi come:

• patologie del tratto rettale (come ragadi o emorroidi);

• malattie legate al sistema nervoso;

• fattori psicologici;

• assunzione di alcuni farmaci che irritano l’intestino.

I sintomi della stitichezza sono:

• Dolore e gonfiore addominale;

• Gonfiore nella zona anale;

• Evacuazione con feci dure o caprine;

• Bruciore anale;

• Mal di stomaco;

• Ragadi e lacerazioni della mucosa anale;

• Meteorismo e flatulenza;

• Defecazione forzata e/o incompleta.

Sport e idratazione aiutano a regolare il transito intestinale

A meno che non sia collegata a sindromi più gravi, la stipsi può essere curata e prevenuta con piccoli accorgimenti, come:

• bere almeno 2 litri di acqua al giorno;

• adottare un’alimentazione pulita e ricca di fibre;

• fare sport regolarmente, dato che l’attività fisica favorisce la peristalsi;

• affidarsi a cure naturali impiegando piante dal potere lassativo e stimolante come Senna, Rabarbaro e Frangola.